Avevo 15 anni, ero una ragazza che sognava dietro le poesie e le canzoni quando decisi di non mangiare più: non accettavo più il mio corpo che da anni non ritenevo appartenermi. Sono bastati pochi mesi e ho iniziato a rifiutare definitivamente il cibo... Figlia di operai, famiglia semplice, un amore viscerale con la mia mamma all'epoca già anziana (sono l'ultima di sette figli). È bastato poco, un salto nel buio e quel male invisibile, sconosciuto, aveva preso possesso del mio corpo e della mia anima: ero diventata anoressica, dicevano…
Questo male ha coinvolto tutta la mia famiglia… Ebbene sì, fa male a tutti…
Loro mi guardavano con occhi sofferenti, nessuno sapeva come aiutarmi e il mio disagio era anche il loro. “Perché Gianna non mangi?” mi diceva mia madre, “Cosa vuoi che ti prepari?”, lei Toscana di buona forchetta…
I perché erano tanti ma io non riuscivo a rispondere. Improvvisamente la tua mente ti mente e le storie che c'erano ieri, ed erano sogni bellissimi, oggi non servono più a niente… Non sapevo perché non mangiavo ma sapevo soltanto di dover morire...
Un giorno mi sono voltata ed ho guardato il mio corpo quasi inesistente: “Ma cosa succede?” mi sono chiesta… Allora mi sono voltata un'altra volta e ho deciso che non era giusto lasciarsi morire! Così ho dato a Gianna una seconda possibilità: ho deciso di rinascere lì, nella stessa famiglia, con gli stessi genitori, con gli stessi fratelli e con le stesse abitudini, perché l'anoressia, quel male dell'anima irraggiungibile, non può e non deve assolutamente rubare neanche un attimo alla nostra esistenza!
Oggi mi sento privilegiata nel poter portare ad altri la mia testimonianza affinché i miei sacrifici degli anni più belli non restino invani.
Gianna de Bellis